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prodotta dalla sola lenta e naturale condensazione de’ vapori in qualsisia luogo
anche chiuso?

§ LIX. Venendo dunque al nostro soggetto, in quella maniera, che col
giuoco del duplicatore porto la debolissima elettricità della verga o lastra di
metallo, della riga di legno o di cartone, o d’altro conduttore isolato, che ha
fatto perdita od acquisto di vapori, che se ne è lasciato spogliare, o ne ha rac-
colti sopra di , elettricità negativa ossia in meno nel primo caso, e positiva
ossia in più nel secondo, porto, dico, tali elettricità affatto deboli al grado di
darne segni distintissimi all’elettrometro, e fino la scintilla; nell’istessa maniera,
e colla medesima facilità rendo pure sensibile la egualmente, o più ancora debole
elettricità indotta in un metallo isolato dal semplice contatto del medesimo
con altro metallo di diversa specie, isolato, o non isolato. Addurrovvi quì alcune
solamente delle moltissime prove, che ho fatte, le quali basteranno a rendere
la cosa evidente, serviranno come di norma per tutte le altre sperienze di
tal genere.

SPERIENZA I.

§ LX. Dopo aver lasciato alcune ore, e se occorre uno, o più giorni, in
riposo il duplicatore, e i suoi tre dischi o piattelli di ottone comunicanti in-
sieme e col suolo, tantochè possa credersi svanito ogni residuo di quella qua-
lunque elettricità, che vi si fece giuocare nelle prove antecedenti (a) , tolgansi
le comunicazioni, onde restino, si il disco mobile, che gli altri due fissi separa-
tamente isolati. Cosi disposta la macchinetta ad esser messa in azione, si ap-
plichi a quello mobile, o ad uno di questi dischi fissi di ottone una lamina
d’argento a immediato contatto per quel tempo che si vuole, indi ritiratala
si cominci a far girare il disco mobile: a capo di 20, 30, 40 giri, secondo che