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la divergenza nelle fogliette dell’elettroscopio di BENNET (§ LXXXIV), ed a
1 linea quasi quella delle paglie sottili nel mio (a) . Nell’altra maniera, cioè
tenendo isolati ambi i piattelli, non posso ottenere che la metà, di tanto, o
poco più, coerentemente alle sperienze riportate già nella lettera prec. (§ LXIII
e LXIV).

§ LXXXVII. Una ragione generale di ciò, e che potrebbe bastare,
ce la presenta la teoria del condensatore, che (come ho mostrato nei citati
§§ della lettera prec.) ha luogo sibbene per le sperienze de’ due piattelli metal-
lici, ed esige, che il piatto inferiore non sia altrimenti isolato, se nel superiore
dee potersi contenere la maggior quantità possibile di elettricità. Ma pure
stimo non inutile il dar quì una spiegazione più particolare e meglio adattata
al caso nostro. Dirò dunque, che se in quanto sono i metalli motori di elettri-
cità incitano il fluido elettrico, e lo determinano stante il mutuo loro contatto
ad una specie di disequilibrio, a passare per esempio dall’argento nel zinco,
ed accumularsi in questo a spese di quello, in quanto sono d’altra parte con-
duttori, non si tosto hanno acquistato per tale sbilancio qualche tensione
elettrica, che richiamano, e sollecitano il fluido medesimo all’equilibrio. Or
dunque da queste due forze opposte dee venire costituito un maximum, ossia
un limite sì all’accumulamento di fluido elettrico nell’uno dei metalli che si
accozzano che al diradamento nell’altro. Supponiamo che tal limite nel più
congruo combaciamento di un piattello d’argento con uno di zinco trovisi
quando la differenza nella rispettiva densità del fluido elettrico è divenuta
eguale a 2; se ambedue i piattelli tengansi isolati, arriverà questo limite tosto
che l’argento abbia perso 1, ed acquistato 1 il zinco, con che effettivamente
la differenza o sbilancio, e la tendenza quindi all’equilibrio risulterà =2; e
però l’elettricità che manifesterà ciascuno dei due quando appresso saranno
separati, l’argento cioè negativa, positiva lo zinco, non potrà esser maggiore
di 1. Se all’incontro il zinco solo trovisi isolato, e l’argento comunichi colla
terra, in tal caso venendo questo mano mano risarcito dal suolo del fluido che
al primo, potrà dargliene fino alla quantità già detta di 2; tantochè l’elet-
tricità positiva, che indi dispiegherà esso zinco, sarà pure =2. Così se non sia
isolato lo zinco, ma l’argento solo, deponendo il primo nel suolo quanto di fluido
riceve dal secondo, potrà privarsene questo fino all’indicata quantità di 2,
e dispiegare poi levato dal contatto un’elettricità negativa =2.

§ LXXXVIII. È facile applicare questa spiegazione ad altre combina-
zioni di metalli diversi, avuto riguardo che le forze motrici (le quali, sia che
provengano da attrazione o ripulsione verso il fluido elettrico, o da qualsi-