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o cappelletto dell’elettroscopio sensibilissimo; e vedrassi che i suoi pendolini,
le fogliette d’oro acquisteranno qualche divergenza, indicheranno cioè alcun
grado di elettricità; e questa positiva, o negativa, secondo la natura del metallo
che si esplora, e di quello cui venne applicato a combaciamento, a norma di
quanto si è già spiegato nella lettera precedente.

§ LXXXIV. Questa divergenza, ove le circostanze siano favorevoli, non
è tanto piccola, che debbasi aguzzar molto l’occhio per iscoprirla; ella non
è punto equivoca, se anche l’elettroscopio non sia de' più sensibili; insomma è
maggiore di quello ch’io stesso mi sarei potuto aspettare. Con un piattello
d’argento ed uno di zinco ben tirati, e che si combaciano a dovere, a segno
di manifestare una notabile coesione; che io strofino ben bene, innanzi di ap-
plicarli l’uno all’altro, contro una saglia, o contro a fogli di carta sugante,
per renderne le faccie, che hanno a combaciarsi, asciutte, monde e terse; che
porto al più ampio ed esatto combaciamento tra loro, e stacco indi ad un tratto,
e perpendicolarmente; con tali piattelli, e tali attenzioni riesco, ove anche il
resto trovisi in buon ordine, cioè gl’isolamenti sì di essi piattelli, che dell’elet-
troscopio, perfetti, e l’ambiente secco, riesco a far divergere le fogliette d’oro
più d’una linea la prima volta, voglio dire con un sol toccamento del piattello
d’argento, o di quello di zinco, appena staccasi un dall’altro, contro il cappel-
letto di esso elettroscopio; poi due, e fino tre buone linee, con due, tre, o quattro
toccamenti: dopo i quali portata l’elettricità dell’elettroscopio al medesimo
grado di quella del piattello, è inutile il moltiplicare ulteriormente tali tocca-
menti.

§ LXXXV. Invero un’elettricità, così spiegata ottenuta coi semplici toc-
camenti metallici è cosa affatto sorprendente, e grande stupore infatti ha re-
cato a tutti gl’intelligenti, a cui ho avuto occasione di mostrare tali sperienze.
Dessa poi ha il vantaggio, perciò appunto che si manifesta connotabile
divergenza dei pendolini dell’elettroscopio, di facilmente scoprirci, mercè i
soliti criterj dei movimenti, di quale specie sia nelle diverse prove, se positiva
cioè, o negativa. Così dunque scopresi negativa quella dell’ argento dal ristrin-
gersi detti pendolini dell’elettroscopio cui si è comunicata, od allargarsi vieppiù,
secondochè si accosta al medesimo un bastoncino di vetro, od uno di ceralacca
soffregati; viceversa positiva quella dello zinco dall’accrescersi la divergenza
da lei cagionata col vetro, e diminuirsi colla ceralacca, ec.

§ LXXXVI. Ho già fatto osservare (lett. prec. § LXIV), che, le altre cose
pari, maggior elettricità si ottiene se, in luogo di tenere isolati ambedue i piat-
telli mentre stanno a mutuo combaciamento applicati, si fa sì, che uno di essi
comunichi col suolo: e ciò affinchè compia a dovere all’officio di condensatore;
conforme ho mostrato, che han luogo effettivamente in tali sperienze i principj
del condensatore (§ LXXII e segg.). Or egli è appunto in questa maniera, che
porto fin a 2, 3 linee, ed anche un poco di più nelle circostanze favorevolissime,