445
piattello a caricare la boccetta tanto, che possa portare nel condensatore
un’elettricità del doppio, del triplo, ec. più forte di quella che potrebbe mostrare
da solo esso piattello, s’accosta molto ai risultati delle sperienze che fo’ con
piattelli di circa 3 lin. di diametro, con boccette assai piccole, cioè di 5 pollici
quadrati di armatura, poco più, poco meno, e con un condensatore fatto d’un
piattello eguale ai suddetti, o alquanto più grande, e di un pezzo d’incerato,
a cui questo si adatti nel miglior modo. È facile intendere, che cambiate no-
tabilmente tali dimensioni, quali ho trovato dopo varj tentativi essere all’in-
circa le migliori, il calcolo da farsi non è più lo stesso; principalmente se la
boccetta abbia una molto maggiore capacità, ci vanno allora a duplicare l’e-
lettricità ben più di 6 toccamenti, cioè 8, 10, ec.

Ce ne vanno dipiù anche se boccetta e condensatore non sono in buon
ordine, o non si facciano le sperienze con tutte le richieste attenzioni: e però
in uno stato mezzano di cose io credo di accostarmi più al vero e al giusto,
valutando l’elettricità originaria del piattello (voglio dire quella, che acquista
nel combaciamento, e porta seco nel distacco) per adequato tante volte minore
di quella che dispiega il condensatore elettrizzato dalla boccetta, quanto è
il numero dei toccamenti, con cui venne questa caricata, diviso per 4 anzichè
per 3. Così per es. se colla, carica di 80 toccamenti ottengasi 2 soli gradi di elet-
tricità (perchè i due metalli combaciantisi non sieno molto differenti, o perchè
il mutuo contatto, od affacciamento non sia gran fatto esteso), dividendo tal
numero 80 per 4, e per il quoziente 20 dividendo que’ due gradi ottenuti, si
avrà eguale a 1/10 di grado l’elettricità originaria del piattello, cioè quella che
per adequato, ossia una volta per l’altra portò seco staccandosi dall’altro
metallo.

§ CV. Quando l’elettricità’ prodotta dal mutuo toccamento di due metalli,
o poco diversi tra loro, o affacciantisi per pochi punti, non arrivasse, o appena
a 1/50 di grado, la si potrà ancora colla descritta manipolazione, e rendere sen-
sibile, e valutare presso a poco per quella che è; al certo meglio che esplorandola
col duplicatore, il quale ho mostrato nella lettera precedente (vegg. singolar-
mente la nota al § LX) come facilmente vada soggetto ad incertezze ed ano-
malie. A quest’effetto basterà caricare la boccetta con 100 alternati toccamenti
del piattello, che si vuol esplorare: con che arriveremo a poter ingrandire, me-
diante il condensatore, tale elettricità ben 25 volte (§ prec.), e ad ottener
quindi 1/2 grado; il qual 1/2 gr. è sensibile abbastanza all’elettroscopio di BENNET,
cagionando ne’ suoi pendolini la divergenza di una buona linea (§ XCII).

§ CVI. Gli è così, che può farsi senza del duplicatore, valendosi del semplice
mio condensatore (come ho detto da principio) in quasi tutte le sperienze di
questo genere: massime servendoci per condensatore del guanto d’incerato,
il quale, introdottavi la mano, si applichi immediatamente, e con discreta
pressione ad un piattello sufficientemente largo avvitato in testa all’elettro-