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Così poi ottengo 4, 6, 8, o più gradi, caricando la boccetta con 40, 60, 80,
o più toccamenti e adoperando in tutto la stessa manovra, ec.

§ CIII. Mi è facile del resto calcolare dai gradi di elettricità che ottengo
dalla boccetta caricata con un dato numero di toccamenti del piattello in
questione, o a meglio dire dal Condensatore, in cui passo a scaricarla nel modo
suddetto, a qual grado o frazione di grado arrivava all’incirca in esso piattello
ciascuna volta che sendo stato applicato all’altro piatto comunicante col
suolo ne veniva indi staccato. A quest’oggetto faccio alcune sperienze preli-
minari, ossia di saggio. Provo cioè con due piattelli d’argento uno, l’altro di
zinco, piani e puliti sufficientemente, facendoli combaciare a dovere mentre
un solo sta isolato, e a dovere staccandoli, provo a qual segno monta l’elettri-
cità, in esso piattello isolato, quanto cioè, portato a toccare immediatamente
l’elettroscopio di fogliette d’oro le faccia divergere; e trovando per es. che per
adequato, ossia una volta per l’altra gli è di 2 linee, elettricità, ch’io valuto
per 1 grado (§ XCII), cerco quante volte io debba ripetere il giuoco di applicare
detto piattello all’altro comunicante, e levatolo farlo toccare all’uncino della
boccetta, quanti, dico, ve ne vogliano di codesti toccamenti alternati, per ca-
ricarla a segno di poter poi col mezzo del Condensatore far divergere altret-
tanto le fogliette dello stesso elettroscopio, quanti per farle divergere del doppio,
del triplo, ec.; insomma per ottenere 1, 2, 3 gradi, ec. Supponiamo che convenga
caricare la boccetta con 3 toccamenti per arrivare coll’ajuto del Condensatore
a tanto appunto quanto suol fare il piattello da stesso, senza cioè boccetta
Condensatore, per arrivare a 1 grado; che convenga caricarla con 6 tocca-
menti per produrre un effetto doppio, ossia 2 gradi, con 9 toccamenti per giun-
gere a 3 gr., ec. Osservato bene ciò, passo a fare le sperienze con altri piattelli
(i quali per la giustezza del calcolo debbono essere di eguale grandezza), con
piattelli, che non danno per avventura da soli, ossia esplorati immediata-
mente, segni sensibili di elettricità; e trovando, che caricata con essi l’istessa
boccetta con tale o tal numero di toccamenti mi fa dare tanti o tanti gradi
di elettricità all’istesso condensatore, calcolo, che questa era tante volte più
picciola nel piattello, quanto porta il numero de’ detti toccamenti diviso per 3.

Cosi dunque se i toccamenti con cui venne caricata la boccetta sieno stati
90, ed essa faccia dare al solito condensatore 5 gradi di elettricità (che troppo
forte per avventura per essere misurata dall’elettroscopio a fogliette d’oro,
sarà meglio misurare con quello a paglie) ne dedurrò, che il piattello sortiva
dal combaciamento suo coll’altro piano metallico con una elettricità, circa
30 volte men forte, cioè di 1/6 di grado. Ciò vuolsi intendere una volta per l’altra,
come già accennai, ossia per adequato; giacchè per il combaciamento, e per
il distacco, che non riescono tutte le volte egualmente bene, avviene che sorta
il medesimo piattello or con più, or con meno di detta forza di elettricità.

§ CIV. La supposizione (§ prec.) che vi vogliano 6, 9, ec. toccamenti del