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sieno argento e zinco, e nel mutuo contatto de’ quali la tensione elettrica risul-
tante da essa forza motrice combinata colla facoltà, conduttrice, e quindi anche
la coibenza relativa o accidentale sia minore assai di 1/200 di grado, eguale es. gr.
a 1/400, a 1/600, ad l/1000, come per avventura fra stagno e zinco, fra argento e
ferro, fra argento e ottone, ec.

§ C. Or dunque in tutti i casi, in cui o per troppo picciola differenza tra
loro dei due metalli che si cimentano, o perchè non si combacino a dovere
delle abbastanza larghe superficie, o per altra sfavorevole circostanza sorte
il piattello dal contatto con elettricità troppo debole per poter esser marcata
a dirittura dall’Elettroscopio sensibilissimo di BENNET, o per potersene di-
stinguere la specie, se positiva cioè o negativa, giugnendo appena a far diver-
gere le fogliette d’oro 1 linea, o meno, o niente che l’occhio possa distinguere:
nei casi, dico, in cui l’elettricità, che si vuole esplorare, arrivi a stento nel piat-
tello levato dal contatto a 1/4 di grado, a 1/8, a 1/10, ec. si può tuttavia rendere sen-
sibilissima, ricorrendo o al Duplicatore, come ho mostrato ampiamente nella
lettera precedente, o al semplice mio Condensatore, come ho promesso di mo-
strare in questa, e passo a descrivere.

§ CI. Ho già detto (§ LXXXIII) che di niente altro ho bisogno, oltre ai
piattelli, per queste sperienze, che di una boccettina di LEYDEN, e di un pezzo
d’incerato, o altro piano semicoibente, cui poter applicare convenientemente
uno de’ piattelli, sicchè faccia officio di Condensatore. Tale boccetta sarà
spediente che non abbia più di 4 o 6 pollici quadrati di armatura, avendo 3
poll. circa di diametro i piattelli. Or ecco come io procedo alle sperienze.

§ CII. Carico la boccettina non altrimenti che suol farsi con un elettroforo,
cioè fo’ toccare all’uncino di quella 20, 30, o più volte il piattello metallico, iso-
lato, la di cui elettricità, voglio esplorare, velo fo’, dico, toccare ad ogni stacca-
mento del medesimo dal piatto compagno, che non dee già essere isolato, ma
comunicare col suolo. Con tali 20, o 30 toccamenti alternati, se l’elettricità,
di quel piattello sia una volta per l’altra di 1/4 di grado, arriverà per avventura
la carica della boccetta a 1/20, o 1/30 di grado (a) . Or bene ciò basta, perchè venendo
essa boccetta scaricata (al modo appunto che si pratica le comuni sperienze
del Condensatore) sopra un altro piattello applicato al pezzo d’incerato, e le-
vando indi prontamente tal piattello in alto, dispieghi il medesimo un’elettri-
cita di 2 in 3 gradi, forte cioè abbastanza per far divergere 1 lin. e più le pa-
gliette del mio elettrometro, e corrispondentemente da 4 a 6 lin. le fogliette
d’oro di quello di BENNET.