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esattamente controbilanciate, siccome è facile di rilevare dall’ispezione sì
di questo, che dell’antecedente tipo (fig. 11 e 12), niuna scossa, niuna convul-
sione nella rana, conforme già si è detto (§ 11).

§ XV. Adesso lasciando a suo luogo una delle due combinazioni de’ me-
talli dissimili A Z, mantenendoli al loro mutuo contatto, e interposti come
stanno fra le due persone p p, o ad altri conduttori umidi quali essi siano, si
venga ad invertire la posizione dei due altri pezzi A Z, cambiando la fig. 12
nella 13 (con che le azioni moventi l’elettricità, invece di opporsi, cospireranno
a spingere il fluido elettrico nello stesso senso a produrre la medesima corrente):
oppure s’interponga in un luogo o nell’altro tra A e Z un’altra persona, od un
conduttore qualunque della seconda classe, in guisa che la catena risulti come
nella fig. 14 o in altra maniera, senza aggiungere nulla, si levi invece dalla
fig. 12 uno de’ pezzi A od uno dei Z, in modo di ridurre la catena come sta nelle
fig. 15 e 16 o in altra maniera ancora si levi tutt’intera una delle due coppie
A Z, come rappresenta la fig. 17 (che riviene infine al caso della fig. 1, tutta
la catena p, r, p, p potendo essere considerata come un sol conduttore umido,
o di prima classe): in tutte queste combinazioni indicate dalle fig. 13, 14, 15,
16 e 17 l’azione, che risulta dai contatti metallici non sarà più contrariata
o controbilanciata, come lo era nelle fig. 11 e 12, e per conseguenza la corrente
elettrica si stabilirà; e la rana, che suppongo ben preparata e compresa nelle
anzidette catene, sarà scossa tutte le volte che il circolo trovandosi in qualsisia
luogo interrotto, massime tra metallo e metallo, si verrà a compirlo esattamente.

§ XVI. Quanto all’esperienza di separare qualunque delle due coppie A Z,
cioè d’interporre fra l’uno e l’altro metallo diverso un conduttore umido, o di
seconda classe (fig. 14), è bastante all’uopo, come ho già fatto osservare per
la fig. 9 (§ 7) [1] una goccia d’acqua, un pezzetto di spugna bagnata, di carne
fresca, di sapone umido, un sottile strato di qualsivoglia fluido, o materia vi-
scosa ec. Questa esperienza sorprendente io soglio farla impiegando per uno
dei pezzi d’argento un cucchiaio o tazza contenenti dell’acqua, e facendo che
la persona che tiene la lamina o verga di zinco (di stagno, o di ferro) ben secca
e netta, tocchi con codesto metallo diverso ora le pareti asciutte di tal cucchiajo
o tazza d’argento, ora l’acqua contenutavi. Egli è veramente sorprendente
e curioso il vedere, che mentre questa seconda maniera, di toccare cioè l’acqua,
non manca mai di scuotere vivamente e far balzare la rana preparata a dovere,
l’altra di toccare col zinco immediatamente l’argento (la qual maniera riviene
al caso della fig. 12) non eccita alcun moto nell’animaletto; salvo che siavi
per accidente qualche piccola goccia, od un sottile strato di umidità, di visco-
sità ec. che interpongasi al luogo del contatto de’ due metalli: ciò che riconduce
il caso della fig. 14.