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qualunque sia, grande o piccolo, sia e. g. uno strato, ed anche una semplice
goccia d’acqua, di scialiva, di sangue, un pezzo di carne umida, cruda o cotta,
di fungo non secco, di gelatina, di colla di farina, di sapone, di formaggio, di
bianco d’uovo liquido o indurito; in questa nuova combinazione rappresen-
tata dalla fig. 9 siccome un Conduttore della seconda classe, a, si trova inter-
posto ai due della prima A Z, intanto che l’altro Z tocca immediatamente
lo stesso A, le forze non trovandosi più controbilanciate, come nel caso prece-
dente della fig. 8, ciò basta perchè venga mosso il fluido elettrico, e tratto in
giro: che però se r (fig. 9) sia una rana preparata, verrà, violentemente scossa
tutte le volte che compirassi un tal circolo.

§ VIII. Vi è facile, Signor mio, di scorgere, che queste ultime sperienze
dinotate dalle figure ossia tipi 8 e 9 rivengono a quelle pubblicate dal Consi-
glier Humboldt, in cui una gocciola d’acqua o un pezzettino di carne fresca,
e fino uno strato sottilissimo di umore qualunque, l’alito solo della bocca,
fanno tutta la magìa: sperienze ch’egli descrive in una sua Lettera al Profes-
sore Blumenbach in Giugno 1795, la quale si trova inserita nel vostro esimio
Giornale di Fisica [1] Tom. II, pag. 115, sperienze finalmente, che dedotte dai
miei principj, e diversificate in mille maniere, mi erano familiari già da alcuni
anni.

§IX. Che se s’interponga un’altra goccia d’acqua o un conduttore qualunque
acquoso ossia di seconda classe, fra l’altro capo di A, e l’altro pezzo corrispon-
dente di Z; onde risulti la fig. 10, allora ciascun pezzo metallico trovandosi
isolato, voglio dire compreso tra due conduttori acquosi, ecco di nuovo le
forze da destra a sinistra, e da sinistra a destra contrabilanciate da per tutto,
ecco impedita perciò la corrente elettrica; e conseguentemente la rana, che
può essere uno o l’altro dei tre conduttori di seconda classe a a r, o farne parte,
restarsene immobile.

§ X. È dunque di assoluta necessità per ottenere le convulsioni nella rana,
il sapore sulla lingua, la sensazione di luce nell’occhio ec.: che i due metalli
o conduttori della medesima classe, diversi tra loro si trovino in contatto im-
mediato da una parte, che formino insomma un arco metallico eterogeneo con-
tinuo, e che tocchino da un’altra parte ciascuno, e serrino in mezzo quello o
que’ conduttori della seconda classe che formano l’altro arco.

§ XI. Dopo aver veduto ciò che succede impiegando, ossia facendo entrare
nel circolo tre pezzi metallici, ossia conduttori della prima classe, due della
medesima specie, ed uno differente, combinati or in una maniera, or in un’altra
con dei conduttori di seconda classe, vediam ora ciò che debba accadere se-