LETTERA PRIMA.

Como, 1 Agosto 1796.

. . . . . Eccovi a tal proposito una sperienza assai curiosa.

§ I. Riempite una tazza di stagno con acqua di sapone, con latte di calce,
o meglio con una lisciva discretamente forte, indi avendo impugnata codesta
tazza con una od ambedue le mani umettate d’acqua semplice, intingete
l’apice della lingua nel liquore: vi farà sorpresa l’inaspettata sensazione, che
proverà la vostra lingua di un sapore acido al contatto del liquore alcalino.
Un tal sapore agro vi si farà sentire deciso, ed anche forte per alcuni istanti;
ma poco a poco andrà cambiandosi in un sapore differente, più salato e pic-
cante che acido, tantochè alla fine diverrà acre e del tutto alcalino, a misura
che il liquore penetra la lingua, e che l’attività del sapore suo proprio, la sua
azione chimica più fortemente spiegata la vince da ultimo sopra la sensazione
di sapore acido cagionata dalla corrente di fluido elettrico, che va dall’inte-
riore della tazza di stagno al liquore contenuto, entra per la punta della lingua,
ed attraversando questa e parte della persona, ritorna al medesimo metallo,
ripassa nel liquore ec. e mantiene per tal guisa una circolazione perpetua.

§ II. Gli è così, che io spiego questo curioso fenomeno secondo i miei
principj già esposti in altri scritti: e di vero non può trovarsi altra spiegazione.
Tutto infine conferma ciò che ho avanzato e provato in mille maniere, cioè:
che il combaciamento di conduttori diversi, singolarmente dei conduttori me-
tallici, compresevi le piriti e altre miniere, e il carbone di legna, che ripongo
tutti nella medesima classe de’ conduttori metallici, e chiamo conduttori
secchi, o di prima classe, il combaciamento, dico, di cotai conduttori fra loro
e con altri conduttori umidi, o contenenti qualche umore, che assegno ad una
seconda classe, scuote, spinge, incita in qualsisia modo il fluido elettrico. Non
mi domandate per anco il come ciò siegua: basta al presente, che questo sia
un fatto, e un fatto generale.

§ III. Questo incitamento, questa mossa, che vien data al fluido elettrico
in virtù di tali combaciamenti, sia attrazione, ripulsione, o impulso qualunque,
è differente o inegualeper i differenti metalli, che per i differenti conduttori
umidi, di maniera che se non la direzione, almeno la forza con cui viene spinto