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§ XLIX. La figura simbolica o tipo, che rappresenta corrispondentemente
alle due prime questa terza maniera, è la fig. 20, che vuolsi confrontare colle
fig. 1 e 2. Nelle sperienze prodotte con tanta aria di trionfo dai Galvaniani, e
singolarmente dal Dr. Valli, in cui compiesi il circolo col solo corpo ossia membri
preparati delle rana (osservate la fig. 21 analoga alla fig. 20, ma in cui per mag-
giore chiarezza è in qualche modo delineato il corpo della rana preparata) è
una parte della gamba, e propriamente l’estremità del muscolo gastrocnemio,
cioè la sua parte tendinosa dura e lucente; m il tronco o i muscoli dorsali, sui
quali oppur sopra i nervi ischiatici n, vuolsi ripiegando bellamente essa gamba,
appoggiare detta sua parte tendinosa; s il sangue o l’umor viscido, saponaceo,
salino, interposto al luogo di tal contatto.

§ L. Questa nuova maniera, in cui non entra alcun metallo, o conduttore
di prima classe è stata da me ampiamente esaminata, estesa e spiegata nella
terza e quarta Lettera all’Ab. Vassalli, scritte l’autunno e l’inverno scorsi [1] ,
l’ultima delle quali non è stata ancora pubblicata, ch’io sappia nei Giornali,
ma fu comunicata egualmente che l’antecedente all’Accademia delle Scienze
di Torino. In queste lettere, siccome pure in altre scritte ad altri miei dotti
corrispondenti, fo vedere: che non è già indifferente qualunque parte della
gamba e qualunque parte del tronco della rana ben preparata si adducano
al contatto; ma che facendosi questo in certi punti succedono le convulsioni,
in altri no: che appunto succedono quando, come nella fig. 21, si fa toccare
ai nervi ischiatici, od alle carni del tronco l’estremità del muscolo gastrocnemio
ove già trasformasi in tendine, oppure l’istesso tendine prolungato; e non mai,
o quasi mai, se si fa toccare ai medesimi la parte carnosa e molle dell’istesso
muscolo gastrocnemio, o qualsisia parte della coscia: che inoltre è necessario,
che trovinsi o l’una o l’altra delle parti che adduconsi al contatto imbrattate
di sangue, o d’altro umore viscido o salino, abbastanza diverso dall’acqua: che
perciò ora succedono, ora non succedono le convulsioni nelle rane, comechè
preparate di tutto punto ed eccitabilissime: che quando non succedono per
mancanza di tal’umore viscido o salino, per esser troppo nette, o lavate le
parti; succedono poi dopo averle a bella posta sporcate di sangue o intrise di
scialiva, di acqua salata, o meglio di un forte liquore alcalino.

§ LI. Per convincervi quanto sia necessaria questa interposizione di un
umore abbastanza diverso dall’acqua tra la parte tendinosa della gamba, e
la parte carnosa del tronco, o la molle dei nervi ischiatici, che si adducono al
contatto, quanto, dico, sia necessario ad ottenere le convulsioni, che al luogo
di tal contatto si frammezzi un tal’umore, vi basteranno le seguenti sperienze.

Avendo preparata appuntino e di fresco una rana, provate se ripiegando