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sperienze, che io ho sovente mostrate e in privato e in pubblico, a grande stu-
pore degli spettatori, e che sarà facile anche a voi di ripetere, come l’ha già
fatto il nostro comune amico HUMBOLDT. Egli ha succintamente riportato
nella 2a Lettera sopra citata (§ 21) alcune di queste sperienze le più rimar-
cabili e decisive, che io gli avea mostrate qui in Como non molto prima, e le
quali passo a descrivervi un poco più ampiamente.

PROVA I.

§ XXXIX. Trovandosi la rana preparata compitamente, o solo a metà,
e a bagno ne’ due bicchieri d’acqua nella solita maniera; prendete un arco
d’argento ben netto bene lavarne diligentemente le estremità nella stessa
acqua de’ bicchieri) e tuffate i due capi simultaneamente, od uno dopo l’altro
nei due bicchieri: niuna commozione niun subsulto nei membri della rana.

PROVA II.

Ripetete l’esperienza dopo avere sporcata una delle estremità dell’arco
con del bianco d’uovo, della colla liquida, della scialiva, del muco, del sangue,
dell’aceto, del succo di qualche frutto, dell’acqua di sapone, della soluzione
di potassa od altro liquore, o sostanza conduttrice notabilmente diversa dal-
l’acqua pura: tuffate per il primo l’altro capo netto o bagnato di semplice acqua,
nell’acqua d’uno de’ bicchieri; e in seguito anche questo capo sporco, ossia
intonacato di quella delle indicate sostanze, che vi è piaciuto di scegliere, in-
tingetelo nell’acqua dell’altro bicchiere: voi otterrete infallibilmente forti
convulsioni nella rana; e ciò molte volte di seguito ritirando dall’acqua detto
capo sporco dell’arco, e portandovelo di nuovo a contatto; fino a che non vi
resti più nulla, o quasi nulla di quel liquore o sostanza eterogenea attaccato
al metallo, e questo non tocchi ormai più coi suoi due capi, tanto in un bicchiere
quanto nell’altro, che dell’acqua pura o quasi pura.

PROVA III.

Stropicciate e sporcate della medesima sostanza eterogenea i due capi
dell’arco, e intingeteli nel medesimo tempo nei due bicchieri d’acqua: niun
moto, niuna convulsione nella rana.

Qualche volta veramente le otterrete in rane preparate di fresco ed estre-
mamente eccitabili, se il liquido salino, o qualsisia la sostanza di cui sono