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narici: 12° il sangue: 13° l’orina: 14° l’acqua salata ben carica: 15° le solu-
zioni di sapone: 16° gli acidi minerali: 17° il latte di calce: 18° una forte li-
sciva: 19° una soluzione satura di potassa, e altri liquori alcalini concentrati:
20° il solfuro di potassa, ed altri solfuri, o fegati di solfo.
§ XXXVI. Ma, torno a dire, quest’ordine non si osserva sempre tale
per tutti i metalli: esso varia considerabilmente, soprattutto rispetto ai sol-
furi, ai liquori alcalini, e agli ossinitrico o ossinitroso, e ossimuriatico.
§ XXXVII. Quanto ai metalli, che frapposti a questi differenti liquori
trovansi più o meno disposti, ossia producono in un grado maggiore o minore
l’effetto elettrico, di cui si tratta, ho trovato che in generale lo stagno prevale
a tutti, fin anche al zinco, e che l’argento è inferiore a tutti, eccetto però che
l’uno dei liquori, fra i quali la lamina od arco d’argento trovasi interposto,
essendo acqua, od un conduttore acquoso qualunque, l’altro sia un solfuro;
poichè in tal caso l’argento è di molto superiore allo zinco, e allo stagno mede-
simo.
Così pure il ferro fa molto più d’ogni altro metallo, se toccando con un
capo dell’acqua semplice, o un conduttore imbevuto d’umore acqueo, tocca
coll’altro capo dell’ossinitroso, fosse anche una sol goccia: l’effetto cagionato
in questi due casi, cioè con un arco tutto d’argento, di cui un capo sia intona-
cato di fegato di solfo, o con un arco di ferro bagnato in una delle estremità
di ossinitrico, sia anche una sol goccia, è sorprendente, superando, come ho
già fatto osservare (§ 23, 24), l’effetto che si produce alla maniera ordinaria,
col mezzo cioè di un arco metallico doppio, e sì anche formato dei metalli
quanto più diversi tanto più potenti, quali sono sopra tutti l’argento e il zinco,
qual arco si applichi a conduttori della seconda classe della medesima specie,
o poco diversi fra loro, cioè più o meno acquosi.
L’effetto è ancora molto forte,
capace di produrre delle convulsioni in una rana preparata soltanto a metà,
e neppure sventrata, allorchè uno dei due conduttori umidi è una soluzione
alcalina satura, l’altro acqua pura o quasi pura, e che il solo e semplice metallo
interposto, che fa officio d’arco, è zinco, o meglio stagno.
Cogli altri metalli,
e cogli altri liquori è raro di potere eccitare le convulsioni nella rana se ella
non è compitamente preparata, cioè in guisa che le gambe tengano al tronco
per i soli nervi ischiatici, o almeno almeno sventrata.
§ XXXVIII. Comprenderete tosto, che se l’arco di un sol metallo venga
a toccare sì coll’uno che coll’altro capo la medesima acqua salata, il medesimo
acido, il medesimo liquor alcalino, ec.; la corrente elettrica non potrà aver
luogo, più che se il medesimo arco toccasse da una parte e dall’altra a dell’acqua
semplice.
Vi hanno in questo caso due azioni opposte che si contrabilanciano.
Affine però che risulti da tal opposizione un equilibrio esatto è d’uopo, che il
liquore applicato ai due capi dell’arco metallico omogeneo sia perfettamente
della medesima specie e della medesima forza.
Ecco perchè si ricerca una scru-
polosa attenzione, ed una certa destrezza per ben riuscire in questa sorte di
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