324
che essendo l’ossigeno, e l’idrogeno i veri, e soli componenti dell’acqua (giusta
la teoria di LAVOISIER, sostenuta da quasi tutti i chimici, e fisici francesi,
e ormai adottata generalmente anche fuori di Francia) lo sieno pure di co-
dest’acido, in guisa che variando solamente le proporzioni, costituiscano
o l’acqua, o l’acido muriatico ossigenato, o l’acido muriatico ordinario. Crede
egli dunque PACCHIANI, anzi tiene per dimostrato, che queste tre sostanze
sieno altrettanti ossidi diversi d’idrogeno; che il massimo di ossidazione
costituisca l’acqua; un grado minore di ossidazione, a cui è condotta dallo
svolgersene mano mano l’ossigeno in contatto del filo metallico procedente
dal polo positivo dell’elettro-motore, la porti allo stato di acido muriatico
ossigenato; e finalmente il minimo di ossidazione, a cui è ridotta continuan-
dosi un tale sviluppo d’ossigeno la degradi allo stato di acido muriatico
ordinario.

Codeste sperienze, e deduzioni di PACCHIANI sono state da alcuni esal-
tate al sommo, ed eguagliate alle più grandi scoperte, da altri depresse, con-
traddette, e quasi derise. Io non me ne sono ancora occupato quanto basta,
ho fin quì dati sufficienti per decidere tutte le quistioni, ch’esse, ed altre
analoghe sperienze fan nascere. Da quelle però, che ho fatte, e variate in più
maniere, trovo aver molto fondamento per credere, che l’acido intorno
al filo d’oro, o di platina procedenti dal polo positivo dell’elettro-motore,
l’alcali intorno al filo metallico qual siasi procedente dal polo negativo,
si formino dalla sostanza medesima dell’acqua involgente essi fili; ma bene,
che l’uno e l’altro, quando pure vi compajono sotto l’azione di esso elettro-
motore (giacchè succede pure qualche volta, usando tutte le possibili atten-
zioni, e portandole fino allo scrupolo, onde avere l’acqua purissima, suc-
cede, dico, che non si ottenga punto o di acido, o di alcali), si trovassero già
nell’acqua, avvegnachè non ne dessero indizio coi consueti artifizj chimici.
Quelle tralle mie sperienze, che più conducono a così credere, sono le seguenti,
per le quali mi servo quando dei due tubi chiusi in fondo con vescica, o con
turaccioli di bambagia, e che pescano per un buon pollice nell’acqua di un
comune bicchiero; quando del solo tubo ripiegato a forma di U con turac-
ciolo pure di bambagia conficcato nella curvatura; quando di quello a due
piegature con simile turacciolo a ciascuna, o ad una sola, od anche senza,
se il braccio orizzontale è lungo abbastanza (vedi la nota x). Ciò basta perchè
l’acqua, di cui si hanno a riempire i due tubi, o i bracci verticali dell’unico
tubo ripiegato, ne’ quali verranno a pescare rispettivamente i fili metallici
procedenti uno dal polo positivo dell’elettro-motore, l’altro dal negativo
confinata ivi, e come inceppata tengasi immobile, e non si mescoli sensibil-
mente almeno quella dell’un tubo o braccio, con quella dell’altro. Perciò è
meglio, che i tubi sieno piuttosto stretti: se però trovinsi troppo angusti, non
serviranno molto bene, per essere l’acqua, massime pura, poco buon con-