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Questi fenomeni, che dietro la descrizione inviata dal VOLTA alla Società
Reale di Londra del suo apparato, elettro-motore, e delle principali sue spe-
rienze con esso, in Marzo del 1800, scoprirono alcuni mesi dopo i Fisici In-
glesi NICHOLSON, e CARLSLILE, [1] non provano nulla a ben considerare le cose
contro l’identità del fluido elettrico e galvanico; invece possono formare
qualche obbjezione alla teoria della composizione dell’acqua, e farne dubi-
tare; certo almeno danno dell’imbarazzo a chi la sostiene, per ispiegare come
trovandosi anche in vasi distinti i due fili metallici, si svolga solo gas idro-
geno nell’uno, e nell’altro solamente dell’ossigeno. Cosa dunque diventa o
dove va l’ossigeno di quella prima acqua, e l’idrogeno di questa seconda,
se l’acqua è composta dell’uno e dell’altro? CRUIKSHANK, FOURCROI, e VOLTA
medesimo congetturano, che mentre una delle basi dell’acqua si svolge a’
limiti di un filo metallico, e resta nel rispettivo suo vaso, l’altra base possa
venir assunta dal fluido elettrico, e con esso lui trasportata invisibilmente
nell’altro vaso, comunque lontano e comunicante per mezzo di qualsisia
conduttore, per essere quivi deposta in contatto dell’altro filo, in cui truovi
angusto passaggio. Ma che è cosa ben dura a digerirsi, che una base solida
e ponderabile, quali sono tanto l’idrogeno, quanto l’ossigeno, possa (aju-
tata come si voglia dal fluido elettrico) tragittare per corpi solidi, nel caso
che questi facciano l’unica comunicazione da un vaso all’altro, come accade
in certe esperienze fatte a questo intendimento: e certo la Fisica e la Chi-
mica non offrono alcun esempio simile, onde la Fisica, la Chimica potrà
facilmente accomodarsi di una tale spiegazione.

BERTHOLLET, ed altri propongono un’altra spiegazione, ed è, che l’acqua
possa soffrire molta diminuzione, sia dell’uno, sia dell’altro de’ suoi compo-
nenti, idrogeno, ed ossigeno, senza perdere la natura di acqua. Ma oltre che
havvi qualche difficoltà per ammettere cotal mutata proporzione de’ prin-
cipj costituenti l’acqua, salva la sua natura quando pur succedesse una tal
sottrazione dell’uno o dell’altro di essi principj, dovrebbe certo avere i suoi
limiti, e de’ limiti ristretti anzichenò. Eppure lo svolgimento di solo gas idro-
geno da poi acqua in uno dei vasi, e di solo ossigeno nell’altro, in cui pescano
i rispettivi fili metallici, continua de’ giorni; e non si è ancora trovato che
finalmente cessi, come in tal ipotesi dovrebbe pur accadere.

Del resto, che simile svolgimento di gas dalla punta di fili metallici sot-
tili possa ottenersi anche colla corrente elettrica eccitata, e mantenuta dal
giuoco di una macchina elettrica ordinaria (il che si negava) è stato dimo-
strato da nuove sperienze fatte ultimamente in Inghilterra, onde cade del
tutto l’obbiezione poco sopra accennata contro l’identità del fluido elettrico
e galvanico, e manca affatto l’appoggio, che se ne volle trarre, all’opinione,