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boccie, e del Condensatore, arrivando tali segni, e tali cariche al medesimo
punto, con qualche maggior dispendio di tempo solamente, il quale però
è così breve ancora, che non può notarsi. Per poterlo notare vi vuole che i
bollettini oltre esser piccioli, siano quasi asciutti: allora vi va uno o più mi-
nuti secondi per caricare all’istessa tensione della pila il Condensatore, una
boccia di Leyden, e più una batteria: allora non è più possibile di avere nep-
pure la scossa da essa pila, e solo può ottenersi dalla batteria caricata con essa.

Riguardo al non prodursi della pila a larghe lastre quella terribile scossa,
che pare ci dovremmo aspettare, vedendo fondersi dalla corrente elettrica
di essa pila il ferro, ec. ci fa riflettere il VOLTA, che il corpo medesimo della
persona ch’entra allora nel circolo, è un conduttore molto imperfetto; che
le braccia entro cui dee passare quella corrente, per la loro lunghezza, e non
sufficiente larghezza, rallentano non poco tal corrente continua, cosicchè
allora non è più la medesima corrente, non è più quella cotanto rapida e
valevole a fondere i fili e fogliette metalliche. Volete, che anche questo si
provi dal vostro Autore con esperienze dirette? Eccole: abbiasi una pila a
larghe lastre, e larghi dischi ben intrisi di liquor salino in numero di 30. o
40. la quale pila accenda e fonda a meraviglia il capo di un fil di ferro acco-
standolo al contatto di un’estremità di essa pila; mentre l’altro capo tiensi
in perfetta comunicazione immediata coll’altra estremità. Subentri adesso
una persona, la quale comunichi nel miglior modo con una estremità della
pila, e porti la punta dell’istesso filo di ferro bene stretto in una mano umida
a contatto dell’altra estremità; la persona avrà una scossa ma moderata, e
il filo non darà alcun segno di fusione: e perchè ciò, se non perchè la corrente
elettrica è resa molto men rapida dall’interposizione nel circolo conduttore
della persona? Or questa corrente men rapida, come non è più da tanto di
fondere o far scintillare la punta di un sottil filo di ferro; così neppure può
dare una scossa troppo violenta alle braccia della persona che attraversa.

Rimane ancora a parlare di altri fenomeni, che ci presenta l’apparato
elettro-motore, i quali fenomeni, in gran parte nuovi, interessano singolar-
mente la Chimica; e che si è preteso, benchè a torto, non poter essere prodotti
dall’elettricità delle macchine ordinarie: onde si è voluto inferire anche da
questo essere l’agente galvanico altra cosa che la semplice elettricità. I prin-
cipali di questi fenomeni, e i più sorprendenti sono, lo sviluppo dall’acqua,
in cui pescano due fili metallici, e fanno parte del circolo, ossia arco scari-
catore, lo sviluppo, dico, di una lunga serie continuata di bolle di gas idro-
geno, attorno al filo, in cui, secondo la direzione della corrente, entra il fluido
elettrico, e di altre bolle non così copiose di gas ossigeno attorno al filo, da
cui sorte esso fluido, qualora questo filo non sia ossidabile, cioè d’oro, o di
platina; giacchè se sia d’argento, o di altro metallo ossidabile, l’ossigeno
in luogo di prendere la forma di gas si combina con esso metallo, e vien for-
mando visibilmente dell’ossido in quantità.