ARTICOLO DI LETTERA
DEL PROFESSORE A. VOLTA AL PROFESSORE LUIGI BRUGNATELLI
SOPRA ALCUNI FENOMENI ELETTRICI.

Como 29 settembre 1802.

..... Riguardo a' miei studj, e alle mie ricerche sperimentali, non ho
fatto gran cosa in tutti questi mesi: mi sono applicato solamente a deter-
minare con qualche precisione il rapporto tra i gradi del Quadrante elettro-
metro, e del mio a paglie; e tra questi, e la distanza, a cui possono farsi le
scariche elettriche di semplici conduttori, di boccie di Leyden, e di batterie,
ossia le distanze, a cui può arrivare il salto della scintilla. I risultati, e le
leggi, che ho trovato sono belli, ed importanti per la elettrometrìa, che è
stata troppo trascurata. Ho continuate, e variate ancora le prove di cari-
care colla pila le Batterìe; ed ho pure avuto de’ risultati maravigliosi, ed
istruttivi molto. Con certo artifizio ho fatto, che il contatto della pila colla
batterìa non durasse che 1/50 di secondo, e meno ancora, cioè circa un minuto
terzo; e questo ha bastato per caricare essa batterìa all’istesso grado della
pila; la qual batterìa così caricata ha potuto darmi una scossa discretamente
forte, far scintillare, e fondere la punta di un sottil filo di ferro, ec. È da no-
tare, che questa carica della batterìa si compie in così breve tempo, ancorchè
bollettini umidi della pila lo siano di acqua semplice, ed essa pila non dia
che una scossa leggerissima. Se però siano così poco umidi, che la scossa
riesca insensibile, o nulla; e molto più se siano asciutti quasi del tutto, al-
lora ci vuole un tempo notabile per caricare la batterìa al grado stesso della
pila (il qual grado è sempre il medesimo, corrispondente cioè alla qualità
e numero delle coppie metalliche, siano i bollettini umidi molto, o poco; lo
siano di acqua salata, o di acqua semplice), ci vuole uno, due, o più minuti
secondi. È sorprendente allora, che dalla batteria caricata dalla pila si ot-